Il palazzo, risalente alla seconda metà del ‘300, ha avuto negli anni varie destinazioni d’uso che ne hanno condizionato la fruibilità e la lettura, tanto da arrivare ad esaltare peculiarità secondarie quando non palesemente posticce. il progetto come un filo d’arianna si è occupato di voler riaprire, collegare, connettere l’immobile con la piazza e le due vie circostanti, liberandolo dalle interruzioni e dalla percezione parziale che sia aveva ogni rara volta che veniva percorso.